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[620-644] libro x. 473

620Accesi di Pallante, e per dolore
E per vergogna di furor s’armaro
Contr’a’ nimici. Seguitò Pallante:
Ed a Retèo ch’era fuggendo in volta
Sopra una biga, nel passargli a canto,
625Trasse d’un’asta; e tanto Ilo d’indugio
Ebbe a la morte sua, ch’ad Ilo indritto
Era quel colpo in prima. Ma Retèo
Venne di mezzo, e ricevello in vece
D’altri colpi che dietro minacciando
630Gli venian Teutro e Tiro, i due buon frati,
Che gli eran sopra. Traboccò dal carro
Mezzo tra vivo e morto, e calcitrando
De’ Rutuli battè l’amica terra.
     Come il pastor ne’ dolci estivi giorni
635A lo spirar de’ venti il foco accende
In qualche selva: che diversamente
Lo sparge in prima; e con diversi incendi
Subito di Volcan ne va la schiera,
Ciò ch’è di mezzo divorando in guisa
640Ch’un sol diventa: ed ei stassi in disparte
Del fatto altero, e di veder gioioso
La vincitrice fiamma, e l’arso bosco:
Così ’l valor degli Arcadi ristretto
Per soccorrer Pallante insieme unissi.


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