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[220-244] libro x. 457

220Sono i campi di biade, e i fiumi d’oro.
     Memmo v’era ancor egli, a cui la fuga
Dianzi di Turno avea gloria acquistata,
Ond’era fino al ciel sublime e chiaro.
Eravi Capi, onde poi Capua il nome
225E l’origine ha presa. Avean costoro
Tra lor diviso il carico e ’l periglio
Di sì dura battaglia. E ’n questo mentre
Solcava Enea di mezza notte il mare.
     Egli, poi che d’Evandro ebbe lasciato
230L’amico albergo e che nel campo giunse
De’ Toschi, al tosco rege appresentossi.
E con lui ristringendosi, il suo nome,
Il suo legnaggio, la sua patria, in somma
Chi fosse, che chiedesse, che portasse,
235Gli espose; e qual Mezenzio appoggio avesse,
E l’orgoglio di Turno, e l’apparecchio
E l’incostanza de l’umane cose
Gli pose avanti. A le ragioni aggiunse
Esempi e preci sì, ch’immantinente
240Tarconte acconsentì. Strinser la lega,
Unîr le £orze ed apprestâr le genti
In un momento. Di straniero duce
Provvisti i Lidi, e già dal fato sciolti
Salîr sovra l’armata. E pria di tutti


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