1070De l’Adice, o del Po due querce altiere
Sorgere al cielo e sventolarsi a l’aura.
Visto l’adito aperto, incontinente
Vi si spinsero i Rutuli. E Quercente
Ed Equicolo i primi armati e fieri, 1075L’ardito Omâro e ’l bellicoso Emone
Tutti co’ lor compagni impeto féro;
E tutti o fur da’ Teucri in fuga vòlti,
O ne l’entrar di quella porta ancisi.
Giunto agli animi infesti il sangue sparso, 1080S’accrebber l’ire: e de’ Troiani intanto
Tale un numero altronde vi concorse,
Che prender zuffa e tener campo osaro.
Turno sfogava il suo furore altrove
Contr’a’ nemici; quando un messo avanti 1085Gli comparve dicendo, che di Troia
Erano usciti, e stavan con le porte,
Quanto eran larghe, a far strage e macello,
De le sue genti. Ei tosto da quel canto
Lasciò l’impresa; e contra i due fratelli 1090A la dardania porta irato accorse.
E primamente Antifate, che primo
Gli venne avanti, un giovine bastardo
Di Sarpedonte e di tebana madre,
Con un colpo di dardo a terra stese.