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424 l’eneide. [695-719]

695Dei due compagni uccisi il morto corpo
Al campo ne portâr del duce loro:
Lagrimosa vittoria! E non meno anco
Fu nel campo di lagrime e di lutto,
Allor che di Rannète e di Sarrano
700E di Numa la strage si scoverse,
E di tant’altri ch’eran morti in prima.
Corse ognuno a veder; chè parte spenti,
Parte eran mezzi vivi; e caldo e pieno
E spumante di sangue era anco il suolo
705Ove giacean quegl’infelici estinti.
Riconobber tra lor le spoglie e l’elmo
E ’l cimier di Messápo, e i guarnimenti
Che con tanto sudor ricoverati
S’erano a pena. Era vermiglio e rancio
710Fatto già de la notte il nero ammanto,
Lasciando di Titon l’Aurora il letto;
E comparso era il sole, e discoverto
Già ’l mondo tutto, allor che Turno armato
A l’arme, a l’ordinanza, a la battaglia
715Concitò ’l campo; e diede ordine e loco
Ciascuno a’ suoi. Vendetta, ira e disio
D’assalir, di combatter, di far sangue
Vedeansi in tutti. A due grand’aste in cima
Conficcaron le teste (orribil mostra!)


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