Pagina:Eneide (Caro).djvu/451

410 l’eneide. [345-369]

345E nel mezzo del campo altri agli scudi,
Altri a l’aste appoggiati, avean consulta
Di che far si dovesse, e chi per messo
Ad Enea si mandasse. I due compagni
D’essere ammessi e ’ncontinente uditi
350Fecer gran ressa e di portar sembiante
Cosa di gran momento e di gran danno
Se s’indugiasse. A questa fretta, il primo
Si fece Ascanio avanti, e, vòlto a Niso
Comandò che dicesse. Egli altamente
355Parlando incominciò: Troiani, udite
Discretamente: e quel che si propone
E si dice da noi, non misurate
Dagli anni nostri. I Rutuli sepolti
Se ne stan da la crapula e dal sonno;
360E noi stessi appostato avemo un loco
Da quella porta che riguarda al mare,
Atto a le nostre insidie ove la strada
Più larga in due si parte. Intorno al campo
Sono i fochi interrotti: il fumo oscuro
365Sorge a le stelle. Se da voi n’è dato
D’usar questa fortuna, e quest’onore
Ne si fa di mandarne al nostro duce,
Al Pallantèo n’andremo, e ne vedrete
Assai tosto tornar carchi di spoglie


[227-243]