Pagina:Eneide (Caro).djvu/439

398 l’eneide. [45-69]

45Sopravanzando, armato cavalcava
Per l’ordinanza. In cotal guisa i campi
Primieramente inonda il Gange o ’l Nilo
Con sette fiumi; indi ristretto e queto
Correndo, entro al suo letto si raccoglie.
     50Qui d’improvviso d’un oscuro nembo
Di polve il ciel ravvilupparsi i Teucri
Scorgon da lunge, e ’ntorbidarsi i campi.
Caíco il primo da l’avversa mole
Gridando, O, disse, cittadini, un gruppo
55Vèr noi di polverio ne l’aura ondeggia.
Ognuno a l’armi; ognun a la muraglia:
Ecco i nemici. Di ciò corre il grido
Per tutta la città; chiuggon le porte:
Empion le mura. Tale avea, partendo,
60Dato il sagace Enea precetto e norma,
Ch’in caso di rottura, a campo aperto
Senza lui non s’ardisse o spiegar schiere
O far conflitto; e solo a la difesa
S’attendesse del cerchio. Ira e vergogna
65Gli animava a la zuffa; editto e téma
Gli ritenea del duce. Ond’entro armati
Ne le torri, in su’ merli e ne’ ripari
Aspettaro i nemici. A lento passo
Procedea l’ordinanza; e Turno a volo


[29-47]