1070Barbari aiuti, esterne nazïoni
E diverse armi dal Cataio al Nilo
Tutto avea seco l’Orïente addotto:
E la zingara moglie era con lui,
Milizia infame. Ambe le parti mosse 1075Se ne gian per urtarsi, e d’ambe il mare
Scisso da’ remi e da’ stridenti rostri
Lacero si vedea, spumoso e gonfio.
Prendean de l’alto i legni in tanta altezza,
Che Cicladi con Cicladi divelte 1080Parean nel mar gir a ’ncontrarsi, o ’n terra
Monti con monti: da sì fatte moli
Avventavan le genti e foco e ferro,
Onde il mar tutto era sanguigno e rogio.
Stava qual Isi la regina in mezzo 1085Col patrio sistro, e co’ suoi cenni il moto
Dava alla pugna; e non vedea (meschina!)
Quai due colúbri le venian da tergo.
L’abbaiatore Anúbi e i mostri tutti,
Ch’eran suoi dii, contra Nettuno e contra 1090Venere e Palla armati eran con lei,
E Marte in mezzo, che nel campo d’oro
Di ferro era scolpito, or questi or quelli
A la zuffa infiammava: e l’empie Furie
Co’ lor serpenti, la Discordia pazza