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384 l’eneide. [845-869]

845I pargoletti suoi Penati adora,
E di più scelte agnelle il sangue offrisce.
     Indi torna a le navi, e de’ compagni
Fatte due parti, la più forte elegge
Per seco addurre a preparar la guerra;
850L’altra a seconda per lo fiume invia,
Che pianamente e senz’alcun contrasto
Si rivolga ad Ascanio e dia novelle
De le cose e del padre. A quei che seco
In Etruria adducea tosto provisti
855Furo i cavalli. A lui venne in disparte
Da tutti gli altri un palafreno eletto,
Di pelle di leon tutto coverto
Ch’i velli avea di seta e l’ugna d’oro.
     Per la piccola terra in un momento
860Si sparge il grido ch’ai tirreni liti
Ne va lo stuol de’ cavalieri in fretta.
Le madri paventose ai tempii intorno
Rinovellano i voti: e già per téma
Più vicino il periglio, e più l’aspetto
865Sembra di Marte atroce. Evandro il figlio
Nel dipartir teneramente abbraccia;
Nè divelto da lui nè sazio ancora
Di lagrimar gli dice: O se da Giove
Mi fosse, figlio, di tornar concesso


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