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numero, a poco a poco è costretto di retrocedere verso quella parte della città che è bagnata dal fiume, dove gettatosi a nuoto, ritorna salvo ai compagni, 778-818.
LIBRO X.
Giove, convocati gli Dei a concilio, li esorta alla concordia. Venere, dopo essersi lagnata del pericolo a cui si trovano esposti i Troiani e dell’odio implacabile di Giunone, domanda un qualche termine a tante calamità; ma Giunone rimanda la colpa di tanti mali ai Troiani e a Venere stessa, 1-99: onde Giove, non trovando maniera di por fine alle contese, dichiara di non voler favorire nessuna delle due parti, e di rimettersi in tutto ai fati, 100-117. Intanto i Rutuli con tutte le forze assalgono, e i Troiani difendono la città, 118-145. Mentre questo si fa nel Lazio, Enea, dopo aver ottenuto in Etruria quanto desiderava, con sussidi di molti popoli alleati ritorna ai compagni, seguito da un’armata di trenta navi, 146-214. Nel tragitto gli si fanno incontro le ninfe nate dalle navi arse; ed una di esse, Cimodocea, gli espone lo stato delle cose, 215-257. Enea, giunto