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xxviii | argomenti. |
spone a partire per recarsi fra i Tusci; e il vecchio Evandro commosso dice un amaro addio all’unico figlio Pallante, che parte capitano di quattrocento de’ suoi cavalieri, 520-596. In un bosco vicino al campo dei Tirreni, Venere porta le divine armi al figlio, che ne ammira la stupenda bellezza, 597-625, e massime dello scudo, in cui sono scolpite le future glorie di Roma e di Casare Augusto, 626-731.
LIBRO IX.
Nell’assenza di Enea, Turno, istigato da Giunone per mezzo di Iride, accosta l’esercito agli accampamenti dei Troiani, che si tengono entro la fossa e le mura, 1-46. Sdegnato che nessuno venga in campo, tenta d’incendiare le navi troiane, 47-76. Ma la Madre Idea, nel cui bosco furono tagliati i legni di quelle navi, ottiene da Giove di poterle salvare dalle fiamme e convertirle in ninfe marine, 77-125. Turno vuol persuadere che questo portento sia contro ai Troiani, perchè così Giove toglie loro ogni mezzo di fuga; onde investe sempre più la città, 126-167. Mentre i condottieri troiani sono a consulta per trovar modo di spedire