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LIBRO VIII.
Alzato il segnale di guerra sulla ròcca di Laurento, l’esercito italiano si raduna intorno a Turno. Venulo è mandato ad Argirippa o Arpi per invitare Diomede alla comune lega, additandogli il comune pericolo, 1-17. A queste gravi minacce Enea, vedendosi mal difeso per lo scarso numero de’ suoi, a consiglio di Tiberino va, su pel fiume e per quei luoghi dove poi fu fabbricata Roma, e dove allora regnava Evandro, al monte Palatino in una città chiamata Pallanteo. 18-100. Evandro, benignamente riceve Enea, che gli domanda soccorso, 101-183. Lo fa assistere ai sacrifici di Ercole che allora stava celebrando; glie ne spiega l’origine, che fu l’uccisione di Caco, 184-267; glie ne dimostra il rito, e gli addita i luoghi più famosi per quelle imprese di Ercole, 268-389. Intanto Vulcano allettato dalle carezze di Venere si prepara a fabbricare le armi per Enea. Si descrive la sua officina, 390-454. Il giorno di poi Evandro, chiamato Enea in disparte, gli espone come sia volere dei fati che i Tirreni prestino soccorso ai Troiani, 455-519. Venere dal cielo mostra ad Enea lo armi e i segni della vicina guerra; onde egli con cerimonie si di-