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argomenti. xxvii

duce al cospetto del padre. 637-678. Allora Anchise spiega ad Enea l’origine, la purgazione e l’ultima sorte delle anime, 679-755; gli fa l’enumerazione dei re di Alba e di Roma, e ricordati alcuni nomi d’illustri Romani, viene alle lodi di Giulio Casare e di Augusto, 756-859; e finisce, levando a cielo Marcello, figlio di Ottavia, colpito da immatura morte, 860-888. Enea, uscito all’aria per la porta d’avorio, rivede i compagni, ed arriva a Gaeta, 889-902.




LIBRO VII.


Gaeta è così detta dal nome della nutrice di Enea che ivi fu sepolta, 1-4. Da Gaeta l’eroe vedendo i lidi della dimora di Circe, col vento in poppa imbocca nel Tevere, e vogando contr’acqua approda nell’agro Laurente, 5-36. Invocata di nuovo la musa, il poeta narra quale fosse in quel tempo lo stato del Lazio, e da quali prodigi fosse stato anche quivi annunziato l’arrivo dei Troiani, 37-106. Enea si accorge esser venuto il termine del luogo viaggio dal cibarsi che i suoi fanno delle mense: adora gli Dei, e manda oratori con doni al re Latino per domandare tanto spazio di terreno