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xxiv | argomenti. |
avvisato in sogno da Mercurio, nottetempo si mette in mare, 553-583. Didone, la mattina, vedendo i Troiani già in alto, impreca ogni male ad Enea, consacrandolo alle furie, 584-629; poscia per allontanare da sè anche Barce, la nutrice del primo suo marito Sicheo, la manda con un pretesto dalla sorella, e in quel tempo si dà la morte, 630-705.
LIBRO V.
Enea mentre veleggia verso l’Italia è trasportato in Sicilia dalla violenza d’una procella, 1-34. Quivi amorevolmente accolto da Aceste, celebra l’anniversario solenne ai Mani di suo padre Anchise, cui lo stesso giorno dell’anno precedente aveva seppellito a Drepano, e gli consacra il tumulo e i giuochi, 35-103. Nella corsa delle navi vince Cloanto, 101-285; in quella a piedi vince Eurialo per inganno di Niso, 286-362. Il vecchio Entello al pugilato abbatte Darete, che menava giovanili iattanze, 363-484. Nel trar d’arco supera tutti Eurizione, ma per un prodigio il premio viene aggiudicato al vecchio Aceste, 485-544. Quindi Ascanio in compagnia di nobili fanciulli rallegra tutti