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[170-194] libro v. 199

170A la stirpe de’ Memmi. La Chimera
Fu l’altro, a cui preposto era il gran Gìa.
Un gran vascello che a tre palchi avea
Disposti i remi; e i remiganti tutti
Eran troiani e giovani e robusti.
175Fu ’l gran Centauro il terzo; di quest’era
Sergesto il capo, che a la Sergia prole
Diede principio. L’ultimo la Scilla
Guidata da Cloanto, onde i Cluenti
Trasser nome e legnaggio. È lunge incontra
180A la spumosa riva un basso scoglio
Che, da’ flutti percosso, è talor tutto
Inondato e sommerso. Il verno i venti
Vi tendon sopra un nubiloso velo
Che ricuopre le stelle, e quando è il tempo
185Tranquillo, ha ne l’asciutto una pianura
Ch’è di marini uccegli aprica stanza.
     Qui d’un elce frondoso il segno pose
Il padre Enea, fin dove il corso avanti
Stender pria si dovesse, e poi dar volta.
190Indi, sortiti i lochi, al suo ciascuno
Si pose in fila. I capitani in poppa,
Addobbati di bisso e d’ostro e d’oro,
Risplendean di lontano; e gli altri tutti
D’una livrea di pioppo incoronati,


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