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argomenti. xxiii

lei stessa commette di trovarne il modo e l’opportunità, 90-128. La dimani Enea con Didone usciti ad una gran caccia sono sorpresi da un turbine mandato da Giunone: onde la numerosa comitiva è dispersa, ed Enea con sola Didone riparano ad una caverna: quivi seguono le infauste nozze, 129-172. Jarba re de’ Getuli, alla notizia che gli reca la fama di questo amore, mal sopportando di vedersi da Didone posposto ad un forestiero, ne chiede vendetta a Giove; il quale spedito ad Enea Mercurio, gli ingiunge di abbandonar subito l’Affrica e navigare verso l’Italia, 173-278. Al cenno di Giove, Enea dà ordine che di nascosto si mettano in punto le navi, 279-295. Ma Didone, insospettita di questa preparativi, ne muove gravi querele ad Enea, e pregando e piangendo si affanna per istornarlo da’ suoi propositi; quindi per intercessione della sorella tenta d’impetrare che almeno si trattenga ancora per poco, 296-449. Tutto è nulla. Sicchè la regina, non reggendo a tanto dolore, decreta di morire, 430-473: e fatta alzare nell’alto della reggia una gran pira, finge di voler celebrare certe cerimonie magiche per liberarsi di quell’amore, 474-521, il quale invece, diventando furore, la fa dare in ismanie, 522-553. Intanto Enea, novamente