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198 l’eneide. [95-119]

95A’ solenni spettacoli v’invito
Di navi, di pedoni e di cavalli,
Al corso, a la palestra, al cesto, a l’arco.
Ognun vi si prepari, ognun ne speri
Degna del suo valor mercede e palma.
100E voi datevi assenso, e tutti insieme
V’inghirlandate. E, ciò dicendo, il primo
Del suo mirto materno il crin si cinse.
Èlimo lo seguì, seguillo Alete,
Un di verd’anni e l’altro di maturi;
105Poscia il fanciullo Iulo; e dietro a loro
D’ogni età gli altri tutti. Enea, disceso
Dal parlamento, in mezzo a quante intorno
Avea schiere di genti, umile e mesto
Al sepolcro d’Anchise appresentossi:
110E con rito solenne in terra sparte
Due gran coppe di vino e due di latte
E due di sangue, di purpurei fiori
Vi nevigò di sopra un nembo, e disse:
     A voi sant’ossa, a voi ceneri amate
115E famose e felici, anima ed ombra
Del padre mio, torno di nuovo indarno
Per onorarvi; poi che Italia e ’l Tebro
(Se pur Tebro è per noi) ne si contende.
Or, quel ch’io posso con devoto affetto


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