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132 l’eneide. [695-719]

     695Oltre a ciò, se prudenti, se fedeli
Sembrar ti può che sian d’Eleno i detti,
E se scarso non m’è del vero Apollo;
Sovr’a tutto io t’assenno, ti predico,
Ti ripeto più volte e ti rammento,
700La gran Giunone invoca: a Giunon voti
E preghi e doni e sacrifici offrisci
Devotamente; chè, lei vinta alfine,
Terrai d’Italia il desiato lito.
     Giunto in Italia, allor che ne la spiaggia
705Sarai di Cuma, il sacro averno lago
Visita, e quelle selve e quella rupe,
Ove la vecchia vergine sibilla
Profetezza il futuro, e ’n su le foglie
Ripone i fati: in su le foglie, dico,
710Scrive ciò che prevede, e ne la grotta
Distese ed ordinate, ove sian lette,
In disparte le lascia. Elle serbando
L’ordine e i versi, ad uopo de’ mortali
Parlan de l’avvenire, e quando, aprendo
715Talor la porta, il vento le disturba,
E van per l’antro a volo, ella non prende
Più di ricorle e d’accozzarle affanno;
Onde molti delusi e sconsigliati
Tornan sovente, e mal di lei s’appagano.


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