795Chi qua, chi là per le gran sale errando,
Battonsi i petti; e con dirotti pianti
Danno infino a le porte amplessi e baci.
Pirro intanto non cessa, e furïoso,
In sembianza del padre, ogni rìparo, 800Ogni intoppo sprezzando, entro si caccia.
Già l’ariete a fieri colpi e spessi
Aperta, fracassata, e d’ambi i lati
Da’ cardini divelta avea la porta;
Quand’egli a forza urtò, ruppe e conquise 805I primi armati; e quinci in un momento
Di Greci s’allagò la reggia tutta.
Qual è, se rotti gli argini, spumoso
Esce e rapido un fiume, allor che gonfio
E torbo e ruinoso i campi inonda, 810Seco i sassi traendo e i boschi interi,
E gli armenti e le stalle e ciò che avanti
Gli s’attraversa; in cotal guisa io stesso
Vidi Pirro menar ruina e strage:
E vidi ne l’entrata ambi gli Atridi; 815Vidi Ecuba infelice, ed a lei cento
Nuore d’intorno; e Prïamo vid’anco
Ch’estinguea col suo sangue, oimè! quei fochi
Che da lui stesso eran sacrati e colti.
Cinquanta maritali appartamenti