v. 1115: Indi a venir n’è dato Negli ampi elisii campi; e XII, v. 1167: Stan dubie a cui di lor marito e donno Sia de l’armento a divenir concesso; nei quali casi ora diremmo, ne è dato di venire, o, ne è dato venire; concesso di divenire, o concesso divenire: mentre invece lo stesso Caro, VII, v. 433, ha detto: Incominciava d’alzar gli alberghi e di fondar le mura, ove noi ora comunemente diremmo, Incominciava ad alzar gli alberghi e a fondar le mura. — I, v. 596, G.: O Dea, se da principio i nostri affanni Io contar ti volessi e tu con agio Udiste una da me si lunga istoria, Non finirei, che fine avrebbe il giorno. Nella parola udiste a tutti gli editori è sembrato di scorgere un errore, ed anche a me sembra; poichè, supponendo pure che udiste sia in luogo di udisti, non è questo il modo e il tempo del verbo che il contesto richiede. Gli altri editori vi