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Nel pomeriggio vi fu il derby Reale alle Capannelle. La Regina e l’Imperatrice vi andarono insieme nelle solite carrozze di mezza gala; il Re condusse l’Imperatore nei suoi equipaggi da caccia, che a Roma non si erano mai veduti, e che destarono grande curiosità. L’affluenza al prato delle Capannelle non è stata mai maggiore che in quel giorno. Il premio reale fu vinto da Festuca di don Rodrigo, e il ritorno si cambiò per i Sovrani in una continua ovazione. Tutte le case, anche fuori di porta San Giovanni, erano pavesate, e gli equipaggi dovevano procedere al passo fra una foltissima folla plaudente.

La sera vi fu un pranzo di gala al Quirinale, durante il quale il Re Umberto pronunziò il seguente brindisi in francese:

«Le cœur rempli de joie et de reconnaissance, je tiens à remercier Mon cher Frère, l’Empereur Guillaume et Son Auguste Epouse; je tiens à remercier les Princes, parents, amis, alliés, qui sont venus partager avec Ma Famille les douces émotions de ce jour.

«Nous avons, la Reine et Moi, agréé leurs souhaits comme un gage de bonheur pour Nous, pour Notre Maison, pour notre peuple. A mon tour, en mon nom et au nom de la Reine je bois à la santé de Leurs Majestés l’Empereur et l’Impératrice d’Allemagne; je bois à la santé des Augustes Princes, assis en ce moment autour de nous: je bois à la santé des Souverains et Chefs d’Etat, dont les Princes ou les Représentants officiels nons ont aujourd’hui apporté les veux et les félicitations».

Dopo il brindisi fu intuonato l’Inno tedesco. L’Imperatore rispose in tedesco col seguente brindisi:

«Vogliano le Vostre Maestà permettermi di esprimere Loro, in nome dell’Imperatrice e mio sinceri ringraziamenti per la magnifica accoglienza che le vostre Maestà e gli abitanti di Roma e l’Italia tutta si compiacquero farci. In questa accoglienza vedo un nuovo pegno dell’amicizia personale di Vostra Maestà, che ho ereditato da mio Padre e dal mio Avo. Io mi ispiro in loro offrendovi i miei augurii di felicità per la festa d’oggi e, coll’espressione della nostra amicizia personale, quella della sincera simpatia che unisce i popoli dell’Italia e della Germania e che si manifesta con nuova forza in questi giorni.

«Nello stesso tempo esprimo alle Vostre Maestà, a nome degli Augusti Ospiti qui convenuti, i nostri più sinceri ringraziamenti per la calorosa accoglienza fattaci dalle Vostre Maestà. Gli entusiastici omaggi presentati alle Maestà Vostre in questi giorni risuonano alle nostre orecchie come una bella melodia, ispirata dall’amore di un popolo pel suo Sovrano.

«Siamo commossi fino in fondo del cuore nel vedere un intero popolo associarsi alla bella festa di famiglia del suo Re. Vediamo in tale fatto una testimonianza delle intime relazioni esistenti fra la Casa reale ed il popolo italiano. Facciamo tutti il voto che la protezione e la benedizione del Cielo scendano per molto tempo ancora sulle Vostre Maestà e su tutta la Casa reale per la salute dell’Italia e dell’Europa».

L’Imperatore concluse il suo brindisi con le seguenti parole, pronunciate in italiano:

«Bevo alla salute delle LL. MM. il Re e la Regina d’Italia!»

Dopo tale brindisi fu intuonato l’Inno reale italiano.

Quella sera stessa vi fu pure la rappresentazione di gala all’Argentina col Falstaff, eseguito dagli stessi artisti che già lo avevano dato al Costanzi, e il teatro presentava tutto uno scintillio di gemme e di seta. Il palco Reale poi pareva il sogno delle Mille e una Notte. Le Sovrane e le Principesse rifulgevano di gioielli, e la Granduchessa Maria Paulowna aveva smeraldi così inverosimilmente grossi, appuntati sulla vita del vestito, da parere quadrati di velluto.

L’Imperatore prima del pranzo conferì al duca di Genova e al duca d’Aosta l’Aquila Nera,