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Il 1887.


Il Principe di Napoli incomincia la sua vita ufficiale — L’incendio del palazzo Odescalchi — I Vigili e il Consiglio Comunale — Nuove scuole — La morte del principe Pallavicini — Pettegolezzi per la non avvenuta cremazione del cadavere — Il suicidio delle sorelle Romako — La partenza del Principe di Napoli per l’Oriente — La guerra parlamentare al Gabinetto — «I quattro predoni» del conte di Robilant — Le ansie per la sorte dei soldati d’Africa — Nuovi rinforzi — Il disastro di Dogali e la Camera — Il credito dei cinque milioni — Dimostrazioni — La discussione per il credito — Interrogazioni — Le onoranze ai caduti e la carità pubblica — Lunga crise inutile — Il gabinetto ritorna invariato alla Camera — Opposizione aumentata — Proroga della Sessione — Il giubileo sacerdotale di Leone XIII e l’esposizione Vaticana — Morte di monsignor Marinelli e di altri cardinali — Il cardinal Iacobini segretario di Stato muore — Nuovo Concistoro e nuovi porporati italiani — Le onoranze alla memoria di Marco Minghetti — Dimostrazioni per i delegati bulgari — Il Re e le sventure liguri — L’esposizione di tessuti e merletti — Il richiamo del generale Gene — Il gabinetto Depretis-Crispi — L’elezione di Ricciotti Garibaldi — L’Otello a Roma — Apollo e Argentina — La partenza del signor di Keudell — L’obelisco dei cinquecento e i superstiti di Dogali dal Re — La politica ecclesiastica del ministero — La Camera lavora speditamente — La visita del Re a Terni e l’ossequio del vescovo — La circolare Rampolla e la ritrattazione del padre Tosti — La partenza dell’on Depretis — La morte di lui — L’on. Crispi presidente del Consiglio — Il colera in Sicilia — I funzionari morti sulla breccia — Crispi e l’infanzia abbandonata — Il corpo d’Africa — Trattati di commercio — Ostilità francesi verso di noi — Il discorso Crispi a Torino — La crise e i lavori del municipio — Inaugurazione della seconda sessione parlamentare — Il programma del Ministero — I progetti di legge — L’aggio sale e i lavori diminuiscono — La politica ecclesiastica del Ministero — I sottosegretari di Stato — La maggioranza della Camera — Le feste per il giubileo papale — Pellegrinaggi e doni — L’Esposizione Vaticana — Onori a Minghetti — Fra Sindaco e Cardinal Vicario — Decreto di revoca — Giornali nascenti e giornali spiranti


Col primo dell’anno il Principe di Napoli assunse la sua carica ufficiale di erede presuntivo del trono e a fianco del Re accolse gli augurii dei Presidenti della Camera, del Senato e del Municipio, che lo felicitarono per la sua promozione. Subito egli aveva indossato la divisa di sottotenente di fanteria e s’era fregiato del Collare dell’Annunziata. Non era punto timido, nè punto impacciato, ma serbava un certo ritegno, che piacque.

La sera al pranzo di gala era a sinistra della Regina, che aveva a destra il Principe Girolamo Napoleone, il quale, cacciato da Parigi insieme con i pretendenti delle due dinastie spodestate, era venuto a Roma accompagnato dal figlio Luigi, che egli prediligeva.

Quella sera Roma fu turbata da una grave notizia: il bel palazzo Odescalchi ai SS. Apostoli bruciava. I vigili giunti tardi con pompe insufficienti mal potevano combattere il fuoco, e intanto il secondo piano e il tetto erano tutti in fiamme. I bambini del principe don Baldassarre avevano fatto un presepe in una stanza di guardaroba; il fuoco appiccatosi a una tenda s’era presto propagato e minacciava di distruggere il bel palazzo e le ricche collezioni artistiche, che l’ornano. I due fratelli Odescalchi, dopo aver messo in salvo la principessa donna Emilia, e i bambini, che trovarono asilo nel palazzo Colonna, cercavano di far salvare quanto potevano, ma l’opera era difficile e il fuoco divampava con violenza sempre maggiore. Quando la confusione era al massimo, dalla folla