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quattro milioni 87


L’esecutore testamentario, che gli aveva scritto un po’ tardi, veramente, a Nuova York, gli domandò se non avesse ricevuta la sua lettera. Alla risposta negativa di Stambecchi, si fece portare il copialettere e gliene comunicò il tenore: vale a dire notizia della morte, del testamento e della parte che gli era stata, per favore, assegnata, stante la perdita d’ogni suo diritto, per via della separazione.

— Dunque posseggo venti franchi al giorno vita natural durante? - sclamò Stambecchi, giubilando in cuore.

— Disgraziatamente - soggiunse don Felice, per qualche mese ancora bisognerà rassegnarsi a non intascar un centesimo.

— Perchè?

— Perchè i suoi gentilissimi creditori, che stavano con tanto d’occhi aperti, non appena donna Eleuteria fu morta e seppero che le aveva lasciato il legato giornaliero, si gettarono come avoltoj affamati sul lascito e lo coprirono di sequestri.

— E chi dovrà sborsarmi questi venti franchi al giorno, quando i miei creditori saranno pagati?

— L’erede, il conte Dario Bocca-Serena che abita nel palazzo Tricomo.

— Mio nipote? Bene! Sono contento; perchè