Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
80 | ivon |
idolatrata. Li consigliava di aver pazienza, li chiamava ciascuno pel suo nome in diminutivo, aggiungendovi degli epiteti di ineffabile tenerezza. Era uno struggimento!
E veramente li adorava con tutta la potenza d’un cuore di madre, e più ancora.
La Bina, la Bolletta e la Tesora - pare che a lei non piacessero che le femmine - facevano le fusa, in segno di aggradimento, e nell’accordo dei tre rumori sordi, che partivano dalle viscere dei tre animaletti, la levatrice si beava tutta.
Un uomo, in assai mal arnese, entrò, andò dritto alla levatrice e le dimandò:
— E così, signora Orsolina?
— E fatto il becco all’oca! - rispose la levatrice fregandosi le mani.
— Dunque siamo ricchi?
— Non ancora.
— Come! ancora nulla?
— Poca roba. Ma ho la cambiale di seimila da rinnovarsi fino al giorno che verranno i denari.