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Quanto al duca, in un bambino della Ida intravedeva in teoria una miriade di cose belle.

Gli pareva già di vederne la testolina dorata, e di udirlo balbettare quella sillaba tanto cara e benedetta, che agli uomini bene organizzati produce delle tenerezze ineffabili, giacchè anche questo fatto non è altro che un capitolo della gran legge la quale provvede a che il mondo non finisca.

Nondimeno, dal giorno che la Ida ebbe la grande e sicura rivelazione, ella si diede a diventar mammina, e a preparar il corredo al principe ereditario. La casa prese un aspetto ancora più ordinato del solito; ella aveva smesso di leggere troppi romanzi a emozioni violente, e agucchiava invece intorno alle camiciuole, alle calzettine e alle cuffine della creatura dell’avvenire. E cantava spesso al piano, perchè credeva che la musica le avrebbe ingentilita sempre più l’animina che s’andava sviluppando nelle sue viscere.

Raimondo cominciò a contornarla di cure e di riguardi infiniti Ida non aveva che ventun anni, le precauzioni non potevano mai essere esagerate.