Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/73


quattro milioni 67


aveva accolta quella previsione con insolito entusiasmo. - Un tuo bambino? Come lo adorerei! - La Ida quel giorno fu beata, e amò Raimondo come non l’aveva amato mai.

A lui pareva sinceramente di poter essere un padre naturale non plus ultra.

Ida, naturalmente, non aveva mostrato per proprio conto altrettanta allegrezza, e si capisce. Dal suo carattere ella non era trasportata a effondersi troppo col proprio amore negli altri. Ella capiva che un bambino non le avrebbe date le gioie e le estasi materne, di cui aveva pur udito tanto parlare e tanto letto. Sapeva che Raimondo era ammogliato a una donna ancor giovine, robusta, sana; e senza essere addentro nelle cose di legge, con quell’intuizione femminile che sbaglia di rado, al pensiero che suo figlio sarebbe stato adulterino non provava alcuna smania di averlo.

E poi lo ripeto. Ella capiva che, Raimondo non era ancora il suo ideale. Il pensiero che sarebbe venuto un giorno, in cui si sarebbero lasciati, non era estraneo al suo cuore. D’altra parte le sue aspirazioni non potevano essere per il pot au feu. Ella si sentiva creata piuttosto per destare le ammirazioni d’una folla plaudente, che per chiudersi nelle pareti domestiche a cullar dei bambini.