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una voce dolce e armoniosa, aveva belle mani, e bei denti.

— Chi sa che cosa penserà di me, duca diss’ella abbassando gli occhi come una bimba colta in fallo.

La corte ch’egli le fece quella sera fu discretissima, quantunque egli avesse già un bel pegno di non esserle indifferente. Parlarono di molte cose estranee all’amore, dello spettacolo, della caccia del giorno dianzi, della vita cittadina, del carnevale che incominciava, di cavalli e di sport, della carriera artistica a cui Ida aspirava; ma la disinvoltura e la freddezza di Ida non gli fecero trovar il posto per una vera dichiarazione in regola. La pregò di cantare, ed ella, senza farsi ripregare, accondiscese. Fu sbalordito dalla bellezza della sua voce e le predisse un immenso avvenire; ma fece poco o nulla per suscitare dell’entusiasmo nell’adorabile creatura.

Raimondo era un modellino della gioventù dorata del nostro tempo che in tutte le grandi città d’Europa sorge uniforme con tutte le caratteristiche della vecchiaia. Raimondo poi faceva l’inglese per progetto.

Chi desidera di trovar ancora della poesia, dell’entusiasmo, della verve, del buon umore, della bonomia, si volga ai bambini che hanno