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U
n mese dopo, Ida, sbadigliando leggermente, depose sul tavolino da lavoro le stava accanto, il romanzo francese stava leggendo, gettò uno sguardo e lancette del pendolo, e sdraiandosi più orizzontalmente che le fu possibile nel seggiolone, disse:
— Oh Dio, che noia!
Poi appoggiata la testa, per così dire luminosa, sulla spalliera imbottita della poltrona, stette a guardare il soffitto e a raccogliere i suoi pensieri vaganti.
— Qui bisogna ch’io pensi ai casi miei. Se lui non può più mandarmi neppur que’ miserabili trecento franchi al mese... non è mia la