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quattro milioni 37


diedi la carta da rimetterle. Io voltai indietro in fretta, e andai a postarmi nel bureau della posta. Ed ecco, dopo un quarto d’ora, vidi entrare la mia sconosciuta. Le andai incontro e le dissi: - Lei cerca forse per la riscossione del vaglia, che non le hanno potuto pagare poc’anzi all’ufficio? - Sissignore, mi rispose ella con una voce... ah che voce! - Vuol farmelo vedere? - Essa lo tirò fuori dalla busta e soggiunse: - Non sono che trecento lire. - D’onde viene? - Da Parigi, - mi rispose. Contai le trecento lire non senza farle vedere i biglietti da mille, e mi guardai bene di farle firmare il vaglia.

— Bravo! - saltò sù un ingenuo - e per riscuoterlo?

— Furbacchione! Capirai che quello era il mezzo di andarle in casa, precisamente per poter riscuotere poi il vaglia.

— Ahn! È vero!

— E il vaglia è qui. E domani io andrò a trovarla.

— Lascialo vedere.

— Eccolo, e qui c’è il nome e cognome. Ida Evanieff.

— Fortunataccio! Ma Evanieff sarebbe un nome russo! - osservò il giovinetto.

— Le son cose che si possono arrischiare