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quattro milioni | 61 |
— Possibile! - sclamò Gonzalo ebbro di gioja - Tu sei dunque dei nostri?!
Ida aprì il cofanetto e ne trasse un pacco di lettere ingiallite dal tempo, alcune orlate a lutto, poi due ritratti in miniatura, uno di un gentiluomo, che all’aria del viso non si sbagliava a crederlo russo, l’altro di una giovine donna di sfolgorante bellezza.
— Questo è il ritratto di mio padre - disse Ida; questo è di mia madre, e queste sono le lettere ch’egli le scrisse, nelle quali si parla di me. Quest’è la mia fede di battesimo - ripigliò, spiegando un altro foglio, - col mio vero nome di Ida Dimbowsruki. Evanieff è il mio nome di guerra.
E gli consegnò il pacchetto soggiungendo:
— Leggerai a casa con tuo comodo.
Gonzalo intanto andava in estasi dinanzi alla miniatura della madre di Ida, che riproduceva forse ancora più in bello i tratti della sua adorata fanciulla.