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fiero Spagnuolo, che aveva saputo conquistarla col suo braccio di ferro.

Sciaguratamente la procedura doveva guastare d’un tratto quella relazione così bene avviata.

A lei sarebbe toccato fra qualche giorno di tornare in prigione, giacchè la legge italiana esige che il piede libero cessi una ventina di giorni prima che si apra un dibattimento in Corte d’Assise.

Il marchese non potè ottener nulla in suo favore.

Due sere innanzi a quella in cui le toccava di costituirsi in carcere, la povera fanciulla in pendeva dal labbro di Gonzalo, a cui faceva promettere che qualunque fosse stato l’esito del dibattimento egli l’avrebbe sempre creduta innocente e non l’avrebbe abbandonata.

Gonzalo glielo giurò; ma prima di aggiungere un’altra promessa che teneva in cuore e non si era ancora lasciata sfuggire dal labbro, la pregò di raccontargli la sua vita passata e la storia della sua famiglia.