Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/27


quattro milioni 21


Questa era stata la sola frase che fosse uscita chiara dalla bocca della contessa Eleuteria, circa la destinazione ch’ella intendeva di dare a’ suoi milioni dopo morte.

Annetta disse a tutti di andare in campagna, lontano, e non si lasciò più vedere fino a novembre.

Ed ecco infatti una mattina di novembre il conte Dario, raggiante di gioia, presentò nelle braccia d’una balia fiorita e bella un piccolo Eleuterio, di cui la sua Annetta s’era felicemente sgravata la notte innanzi.

Fu tale la gioia della buona contessa zia, che, lì per li, fu colta da un colpetto apoplettico.

Rimase otto giorni senza potere spiccicare una parola, ne muovere braccio o gamba. Solo i suoi occhi, fissati amorosamente in quelli del bambino pronipote, pareva volessero da lui aspirare la vita che si sentiva sfuggire dal corpo semicadavere.

La casa cominciò a brulicare di parenti, che venivano a cercar di sue nuove, a farsi ve-