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In quei giorni ella aveva fatto dei passi con un impiegato del Municipio, sezione Morti, per ottenere una fede di decesso del bambino della Lena; ma non c’era riuscita, quantunque ella promettesse mari e monti all’impiegato.

Ed ecco nella sua genuina verità l’interrogatorio a cui fu sottoposta poche ore dopo la sua cattura.

Dopo le generali, il giudice le domandò se poteva immaginarsi di che cosa fosse accusata; e naturalmente la signora Orsolina rispose di non saperlo.

Allora quegli cominciò a bordeggiarle intorno.

— La notte del 12 febbraio si ricorda lei a chi ha prestato assistenza come levatrice?

— Come potrei ricordarmi di quella data? Si può dire che io ero chiamata tutte le notti. Non saprei proprio dirglielo.

— Conosce lei una certa signora Elena Orsanicchio?

— Sì, la conosco - rispose la levatrice; e in cuor suo sclamò: Ahimè! andiamo male.