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arendogli ormai di aver in mano il filo della matassa, Stambecchi andò a chiudersi nella sua camera dell’alberguccio, e stette a pensare il gran disegno. Capiva che la circospezione e l’astuzia non sarebbero state mai troppe, e che aveva a lottare contro una potenza invincibile, quella dell’oro. Si doleva d’aver già commesso un grosso strafalcione, coll’aver dato dei sospetti ai Rocca-Serena, i quali avvertiti delle sue idee avrebbero moltiplicate le precauzioni. Ma si sentiva forte di alleati altrettanto potenti, giacchè tutta la parentela che aveva tanto interesse a mandare a monte il testamento di sua moglie, avrebbe dovuto es-