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Annetta restò impassibile.
— Gliela farò io - disse - se può dirla a me.
— No no, non posso. Ella mi pregò di fargliela in segreto.
— Diamine! Che può mai aver di segreto la mia levatrice con mio marito? - sclamò ridendo la contessa colla più serena disinvoltura - Fortuna che è vecchia e brutta.
— Ma forse c’è equivoco! - sclamò Stambecchi - Di che levatrice intendi parlare tu, nipote bella?
— Ma della mia! E voi, bellissimo zio, di che levatrice intendevate parlare?
Stambecchi si trovò preso ne’ propri lacci.
Nondimeno rispose:
— Appunto appunto, della vecchia e brutta.
— Dunque, me lo potete dire o non me lo potete dire?
— No, non lo posso assolutamente - rispose Stambecchi.
— Pazienza! Sia per non detto - conchiuse la contessa.
E si mise a parlar d’altro con un vicino, voltando a lui le spalle.
Più tardi, Stambecchi, frugando cogli occhi di qua e di là, li lasciò cadere su una piccola montagna di biglietti di visita, che sorgeva da una jatte di porcellana che stava sul ta-