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a mio padre e a mia madre che vai ancora meglio un figlio che, secondo loro, si rovini in paese, che un figlio assestato, ne’ deserti dell’Africa. Ormai, ciò che mi ha trattenuto fu la necessità di procurare la cauzione a quella disgraziata. Se no sarei forse già a Gaffa o a Tomhuctù.

Il marchese, per mostrarsi perfettamente imparziale nella questione, credè bene di metter una frase che dimostrasse il suo rincrescimento per quell’annunciata partenza.

— Sarebbe per noi una perdita - disse - Tanto più che io sono certo che fra una settimana, al più tardi, il processo sarà terminato.

— Fuor che non operi lo sbruffo! - soggiunse Raimondo - Voi non potete credere, caro duca, quale sia la frenesia di mio padre per veder rovinata, condannata, ghigliottinata quella donna, che io ho avuto il torto di amare... assai, e di render madre!

— È dunque proprio vostro padre che le muove guerra?

— Anche mia madre, se vogliamo. Ma ella è più ragionevole e mi ama in modo da non riuscire ad aver la forza di contradirmi troppo. Però, se le andranno a dire che la Ida fu condannata ai lavori forzati, darà un napoleone di mancia al messo.