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— No. Ma... credete voi, per esempio, che i nostri signori pudici e procuratori del re sieno incorruttibili?

La domanda era forte e conteneva una strana insinuazione.

— Su questo punto non saprei rispondervi - disse don Gonzalo - Non bo ancora studiato abbastanza il vostro paese per poter affermare una cosa tanto grave nè per poterla escludere assolutamente. Se mi aveste domendato se io credo che in Spagna i magistrati sieno incorruttibili, vi avrei risposto di no.

— Dunque, caro amico, io penso che tutto il mondo è come la Spagna. I puritani, la gente onesta, coloro che gridano che non si deve denigrare e demolire, io li lodo e li stimo, perchè la maggior parte delle volte questo genere di accuse è indegno e falso. Anch’io credo che la maggior parte dei magistrati non si lascia corrompere; ma dico e sostengo che anche in Italia c’è modo di corrompere qualcuno. Io, per massima, odio la stampa e le metterei volentieri le manette. Pure, in questo caso, se i giornali sorgessero a gridare sulla mostruosità di questo processo alla Ida, inesplicabile senza la corruzione dei magistrati, io batterei le mani. Senza di questa mi è assolutamente impossibile spiegare i fenomeni stranissimi