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— Infatti, aveva l’emicrania; però parlammo a lungo del suo processo, e, com’è naturale, ella pregò anche me perchè mi occupassi della sua posizione, ed io le ho promesso tutto il mio appoggio.
— Unisco io pure i miei ringraziamenti a quelli della Ida - disse il duca colla sua solita flemma inglese.
— Vi son tenuto, caro duca, ma non è questo che io volevo dirvi. Io ho forse promesso più di quello che potrò mantenere, ma ho creduto di far bene per tranquillarla.
— E che cosa le avete promesso?
— Che fra una settimana al più tardi il procuratore dichiarerà non farsi luogo a procedere.
Nel dir tutto questo, Gonzalo teneva sempre gli sguardi penetranti in quelli del duca, per vedere che effetto gli producevano le sue parole.
Raimondo non battè palpebra.
— Uhm! - fece egli, freddamente, e come se la notizia datagli dall’amico invece di fargli piacere lo disturbasse.
— Si direbbe che ci crediate poco al mio pronostico?
— Mio caro marchese - rispose Raimondo - Io ho saputo certe cose... Basta, non posso parlare...
— Temereste forse della mia discrezione?