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ravano a rendere simpatico il nobile Spagnuolo.
Raimondo aveva capito ch’ella s’era andata sempre più intiepidendo verso di lui. Ma non si era curato di avere da lei delle spiegazioni. Anche il suo affetto aveva ricevuto una scossa mortale. La paura del ridicolo e i rispetti umani potevano su lui più che tutto.
L’amore di Raimondo per la Ida era di quei soliti che scemano dopo la vittoria e sfumano a poco a poco coll’abitudine. Della sua passione, un giorno abbastanza ardente, era accaduto ciò che accade quasi sempre nel cuore dei giovani frolli del nostro tempo; essa aveva poi ricevuto l’ultimo colpo da ciò che l’avrebbe forse fatta divampare di nuovo in un carattere forte ed ardito.
Al piccolo Vittorio egli aveva creduto sulle prime di voler un gran bene perchè era figlio della sua Ida, perchè aveva i suoi occhi e i suoi capelli d’oro.
Ma poi si accorse di essersi ingannato anche su questo punto. Tutti i pensieri che prima non gli erano passati neppure per ombra, gli facevano già ressa nell’animo. Sentiva che sarebbe venuto forse il giorno in cui avrebbe arrossito di dichiarare ch’egli era veramente suo figlio. Volere o non volere, Vittorio era adul-