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quattro milioni | 115 |
spagnuolo - vorrei bene conoscerla anch’io codesta creatura.
— L’avvicinai, le feci la mia corte d’un’ora, ella mi confessò di sentire per me una grande simpatia; ma promesse d’amore mai. Fu allora che le ho scritta la lettera che tu dici di aver letta.
— E poi e poi?
— Dopo mi promise mari e monti. Mi tenne delle ore a far il piede di gru in istrada, mi forzò ad accompagnarla qua e là per far credere che io fossi il suo amante, mi fissò appuntamenti per trovarmi da solo a solo con lei.
— E non venne mai? Come me!
— Come la chiamate voi una donna simile?
— Una civetta.
— Una drôlesse.
— Noi in Spagna la chiameremmo desollada
— Che cos’è veramente una desollada? - domandò il conte.
A questa domanda la conversazione si fece più viva e generale. Degli altri, ciascuno voleva dir la sua, per far vedere che sapeva lo spagnolo.
— Sentiamo prima il nostro anfitrione che ne sa più di noi - gridò Gigi.
Naturalmente, tutti si arresero alla proposta.
— Io non credo - disse don Gonzalo - che