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Che altri dunque abbiano scritto ciò che a me soltanto sta sul cuore, è una supposizione.gratuita. A nessun altri che a me poteva frullar nel capo di ideare la mia favola. Un romanziero provetto l’avrebbe immaginata assai più vasta e più inverosimile per raggiungere l’effetto francese. Ce n’era la stoffa! Io, che non avevo che uno scopo modesto, mi sono accontentata di questo.

M’hanno domandato:

— Perchè scrivere un romanzo, mentre potevate darci le vostre Memorie, che sarebbero state immensamente più utili ed istruttive?

Io non so bene ancora se questo verranno poi. Queste io certamente non mi sentirei di scriverle: ma c’è chi torse le raccoglierà per me.

Intanto accontentatevi di questo primo libro; al quale, se farete buon viso, aggiungerò ben presto la seconda parte, che spero non sarà meno interessante di quella che vi sta fra le mani.

Emma Ivon.

Dal Teatro Fossati, 25 aprile 1883.