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fronte, da farlo credere in parrucca. Le làppole flosce gli cadevano sugli occhietti senza malizia, e dicevano chiaro ch’egli non era un repubblicano, nè un libero pensatore.

— Lei deve avere il conto di mille duecento franchi, se non erro - disse il signor Gerolamo a Stambecchi, — Saranno mille duecento venti, se le piace - rispose Stambecchi - giacchè il mese scorso fu di trentuno.

— Lei ha ragione - disse l’intendente. - Il cassiere avrà già pensato certo meglio di me a questa piccola differenza. Infatti la somma pagata ai creditori che avevano messo il sequestro sul legato di Stambecchi era di mille duecento venti.

Il cassiere non fece che rilasciarle ricevute, e Stambecchi se ne dovette andare senza riscuotere un soldo.

E n’aveva per dieci mesi ancora, e non aveva in tasca che cinquanta lire.

— Come si vive, intanto? - si domandò il valentuomo, avviandosi a piedi verso l’albergo;