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somma. Questa le fece festa, le regalò un abito di velluto smesso, la esortò a diventar madre di un piccolo Rocca-Serena, ma le negò i venti franchi, perchè non aveva portata la fede del medico.
— Siamo intesi che deve venir lui! Cosi imparerà a star sano!
L’Annetta, a dispetto dei milioni, era sempre la ballerina quale l’avevano fatta i parenti rozzi e i tramagnini del palcoscenico.
In casa Rocca-Serena venivano persone di ogni classe e di ogni risma. Era un vero caravanserraglio. Venivano gli amanti, i parenti, gli amici di lei; i parenti e gli amici di lui; i parenti e gli amici comuni. Sì dell’una parte che dell’altra il volgo era misto alla borghesia e all’aristocrazia senza boria. Si trovavano confusi in quei saloni, attirati da sentimenti, da interessi, da passioni diverse.
I parenti di Dario, che prima non avevano ricevuta nè visitata la contessa, dacchè ella era diventata milionaria avevano rimesso assai della loro fierezza, e lasciavano che i giovani di casa andassero a trovare la zia ex-ballerina per aver nuove sicure della salute del bimbo, morto il quale l’eredità sarebbe tornata a tutti loro, secondo il testamento.