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Introduzione xxv


Ce lo racconta il gran commediografo e novelliere rumeno I. L. Caragiale in quel capolavoro di concisa e colorata eleganza che s’intitola: Nel Nirvana:

«Son passati molti anni da quel giorno!

Abitavo in una casa, dove era venuto a stare a pigione un attore drammatico1 che l’estate funzionava da direttore di un teatro di provincia. La stagione migratoria degli attori era finita; s’era d’autunno e questi uccelli di passaggio tornavano ai loro nidi.

Vedendomi legger di continuo, l’attore mi disse con una specie di fierezza:

— Vedo che lei s’occupa con piacere di letteratura. Ho anch’io, nella mia compagnia, un ragazzo che legge sempre; è molto istruito, sa il tedesco ed ha a molto ingegno. Si figuri che scrive persino delle poesie, ed una sera per una rappresentazione di gala mi ha composte delle strofette bellissime. Credo che le farebbe piacere di conoscerlo. — E mi raccontò come avesse trovato quel ragazzo in un albergo di Giurgiu, in qualità di servo addetto al cortile e alle stalle, che, steso bocconi su d’un mucchio di fieno, leggeva ad alta voce un volume di Schiller.

Nella mangiatoia della stalla giaceva in un angolo abbandonato una valigia (la biblioteca del piccolo avventuriero) piena zeppa di libri tedeschi.

Il ragazzo era assai docile; buono, rispettoso, e non aveva vizi di sorta. Si vedeva che doveva esser di buona famiglia, e s’era ridotto in quello stato chi sa per quali disgraziate circostanze.

L’attore gli aveva proposto di prenderlo con sè



  1. Iorgu Carageale? Così pare da quanto concordemente dicono tutti gli altri. Perchè dunque I. L. Caragiale non dice chiaramente che quell’attore era suo fratello Iorgu? Mistero! Pare impossibile che tutto concorra a render poco chiara la biografia di Eminescu durante questi tre enigmatici anni!

C — Eminescu, Poesie.