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148 Note


tobre. Nel numero del 15 maggio 1871 delle Convorbiri (p. 88) si legge il seguente giudizio del Maiorescu: Assolutamente diverso da’ suoi contemporanei, poeta a modo suo, uomo di questa nostra epoca moderna nella sua fase passeggierà, disilluso nel profondo dell’animo, amante di antitesi un po’ esagerate, riflessivo oltre i limiti permessi in poesia, e fino a questo momento così poco formato che si esita a citarlo accanto ad Alexandri; ma in fin dei conti poeta, poeta in tutta l’estensione della parola è senza dubbio il sig. Eminescu. Proseguendo, il Maiorescu rileva «la freschezza della lingua (segno dei veri eletti), la profondità dei concetti, ed oltre a ciò (cosa rarissima nei nostri poeti) l’amore e l’intelligenza dell’arte antica. — 2. nelle ore sante: «sante», perchè dedicate a Dio, alla preghiera. Si allude, credo, alle ore della Chiesa. Cfr. livre d’heures e il corrisp. ceaslov paleoslavico, rimasto in rumeno in questo significato. Si sarebbe potuto tradurre (ed avevo anzi tradotto): qual tocco di campana che chiami alla preghiera, ma mi è sembrato banale, nel senso che così avrebbe potuto scrivere qualsiasi poeta romantico occidentale. Le ore sante sono ben altra cosa! C’è nella frase qualcosa di intimamente ortodosso che sta alla mia prima traduzione come un crocifisso bizantino a una pittura del Rinascimento. — 4.hai varcato: hai passato i valichi, le strette (a. it.: porti, a. fr.portz) della Morte. Cfr. Leopardi (Il Sogno) ed era Pur fisso in ciel che quei sudori estremi Cotesta cara e tenerella salma Provar dovesse? — 5. pianura serena: era facile tradurre: pianura amena o prato sereno, ma era anche infedele. Il poeta allude al senso di serenità, di sollievo, di pace che si prova nel contemplare una vasta pianura o una larga distesa d’acque. — 11. la scalea delle nuvole: nel testo: schela e cioè: impalcatura. — 12. nevischio di stelle: spolverio di stelle. Da sottintendersi: tra un. — 15. prillare il fuso: nel testo: filare il pennecchio. — 18. frale: nel testo: lut e cioè: loto, creta, argilla. — 24. per ispegnere: verso oscuro. Credo debba interpretarsi, intendendo per stella radiosa il corpo stesso della morta: Per la stessa ragione per cui si spegne una stella radiosa. — 31. costellata: nel testo: stropită e cioè spruzzata. Cfr. fr. parsemée. — 34. mentre: nel testo: quando , ma non è chiaro se debba intendersi nel senso di quando, di mentre o di se. — 44. stacciare: nel testo: cerne e cioè: passare allo staccio (fr. cribler).

XXX. - Così fresca.

Il 2 settembre 1879 all’una dopo mezzanotte, dopo aver finito di leggere questa poesia, Veronica Micle scriveva ad Eminescu: «Quanto