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Note | 145 |
del sogno e dell’indeterminato, proprie dell’anima slava che qua e là affiora in quasi tutte le poesie del nostro. E c’è poi ima nota di paesaggio rumeno che fa pensare ai quadri di Grigorescu e soprattutto a quello delicatissimo intitolato Nella nebbia. Per apprezzar questa poesia è necessario tener conto di tutti questi elementi e ricordarsi soprattutto di certe poesie sorelle del Prati e dell’Aleardi quali p. es. Voci e Amore e luce, in cui nell’ora mattutina le stelle, i venti, le rose, la fonte parlano al poeta, ovvero nell’ora che il tremolo maitin s’ingiglia l’aura si duole e il mare dà gemiti e la vergine d’amor privata muore come il fior, che pullula lontan dal raggio. — 28. il fior della nebbia. Il Bogdan-Duică (ed. cit., pagina 6 dell’Introducere) vorrebbe che si traducesse: trama, tessuto di nebbia, basandosi sul fatto che Flor in tedesco può avere il significato di dünnes Gewebe = tessitura sottile, nera di solito, di lutto (probabilmente dall’olandese floers). Che flor in Eminescu sia un germanesimo, d’origine probabilmente goethiana (e sul Goethe dovè agire l'it. fiore nel senso di essere in fiore, e, più ancora: fior di farina ecc.) è indubbio; ma non cita forse il Bogdan-Duică stesso frasi come: den Flor der Mägdelein (Faust, I, 3622) in cui Flor non può interpretarsi che fiore nella particolare accezione di ‘parte scelta di persona o di cosa’ come nelle espressioni italiane:fior del latte, fior di farina, fior della lana, fior della terra ( = la parte più grassa),fior della società, della nobiltà, della città, delle signore, delle spose, delle milizie, de’ cavalieri; ovvero di ‘cosa o persona perfetta nel genere’: fior di galantuomo, di gentiluomo, un fior d’uomo, di giovinetto, di ragazza, di sposa; di bellezza, d’onestà, di salute? — 36. e fluttuando luccicano. Mi si perdoni, in grazia dell’onesto desiderio di non rapir troppo alla melodia del verso eminesciano, questa nota carducciana d’ode barbara venuta da sè a infiltrarsi tra le romantiche armonie per effetto stesso dell’inversione, necessaria per non cader nella banalità di un: e luccicano fluttuando.
X. - L’amore di un marmo.
«In quella sola notte Eminescu mi aveva messo al corrente con «l’intera letteratura tedesca, di cui era entusiasta. — «Se le piace tanto la «poesia, anche lei certo ne scriverà» — gli dissi — «Ho saputo anzi che ne «ha scritte». — «Sì, ne ho scritte». — «Allora....anche a me piace la poesia, «benché non mi riesca di scriverne; abbia la gentilezza di mostrarmene «qualcuna». Eminescu accondiscese subito di buona grazia. Era dedicata a «un’attrice, di cui era innamoratissimo.... Me ne ricordo appena. Quello «che posso dire è
10 — Eminescu, Poesie.