Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/219





NOTE



I.- In morte di Aron Pumnul.

Questa poesia, scritta a 16 anni, quando Eminescu era ancora studente di ginnasio a Cernăuţi (Czernovitz) non manca naturalmente di difetti e soprattutto di ripetizioni, di zeppe, di frasi prosaiche, che nel testo son dissimulate dall’armonia meravigliosa del verso, che, fin da quell’età, appare come la caratteristica più spiccata del nostro poeta, ma che nella traduzione vengono naturalmente a galla. Avremmo facilmente potuto rimediare a questi difetti, sopprimendo, sostituendo, elevando il tono di qualche verso o di qualche strofe; ma avremmo fatto opera di falsificatore, non di traduttore. Avremmo anche potuto sopprimer la poesia, ma non ci è parso opportuno togliere il primo anello alla catena dell’evoluzione poetica di Eminescu, di cui ci siamo proposti di dar quasi tutta l’opera poetica a differenza delle traduzioni francesi e tedesche che han dato solo poche poesie. Aron Pumnul era il maestro di Eminescu, la cui poesia fu pubblicata in un fascicoletto contenente altre «Lacrimucce degli studenti ginnasiasti di Cernauzzi sulla tomba dell’amatissimo «loro professore Arune Pumnul». In quel ginnasiasti e in quell’Arune si vedono gli effetti dell’insegnamento di Aron Pumnul, latinista e purista quasi fanatico. Avvertiamo che Lagrimuccia è in rumeno anche il nome di un fiore (il mughetto) e che per latinista intendiamo qui «appartenente alla corrente latinista», una teoria linguistica (una specie di purismo) che si proponeva sostituir tutte le parole e le desinenze slave, greche, turche ecc. con parole e desinenze latine. — 4. s’è spenta una stella. Il testo ha luceafăr, che è il nome popolare che i contadini rumeni dànno al pianeta di Venere, distinguendolo in luceafar de ziuă ( = lucifero del giorno) e luceafăr de seară (=lucifero di sera) così come noi lo chiamiamo Lucifero all’alba ed Espero al tramonto. Nelle tradizioni popolari è personificato nel figlio del