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128 | Appendice |
Col notturno incanto, scuro
sui miei occhi un velo caccia,
col calor del labbro puro,
20con l’amplesso delle braccia!
Ma un pensiero ecco si posa
sul tuo fronte e gli occhi adombra:
la rinunzia tenebrosa,
delle dolci brame l’ombra.
25Te ne vai, e ben discerno
che seguir deggio altra via,
o per me persa in eterno,
o mia sposa, o vita mia!
Il mirarti fu peccato,
30che il perdono mai non scaccia:
sconterò il mio sogno aurato,
protendendo invan la braccia.
Quale imagin di Maria
a me innanzi sorgerai,
35cinta d’or la fronte pia....
Dove vai? quando verrai?
II (31).
FREMITO DI SELVA.
Freme il lago, ondeggia, brilla
sotto il sole, ed io dal folto
sto a mirar della foresta;
e l’anima si fa mesta,
5mentre il pitpalàc ascolto
che, all’ombra, trilla.
Per torrenti e per sorgive
sonnolenta l’acqua suona,
e là, dove il sol saetta