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Poesie 121


— «Bosco dai ruscelli placidi,
tempo viene, tempo va:
tu di giovin come sei
20sempre più giovin divieni!»

— «Cos’è il tempo per me, se da secoli
sui miei laghi scintillan le stelle?
Al mal tempo e al buono,
batte il vento, stormisce la fronda,
25al buon tempo e al cattivo,
il Danubio sempre corre.
Solo l’uomo è mutevole
sulla terra errante.

Ma noi al nostro posto restiam fermi,
30come siamo stati, cosi restiamo:
il mare co’ suoi fiumi,
il mondo co’ suoi deserti,
la luna col sole,
il bosco colle fontane.

LXXIV.

PERCHÈ TI CULLI, O BOSCO?


— «Perchè ti culli, o bosco,
senza pioggia, senza vento,
piegando a terra le vette?»

— «Perchè non mi cullerei,
5se il mio buon tempo passa?
S’accorciano i giorni, le notti s’allungano,
e il fogliame mi si dirada;
batte il vento le mie foglie in pieno,
ed i cantori mi mette in fuga;
10batte il vento di sghimbescio,
l’inverno è giunto, l’estate è lontana.
Perchè dunque non crollerei il capo,
se gli uccelli se ne vanno?