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98 Eminescu


Solo i bianchi cigni che lievi galleggian tra le canne,
padroni di quell’acque, ospiti di quella calma,

coll’ali aperte starnazzano e l’acque muovono
ora in cerchi ondeggianti, ora in solchi luminosi.

15Fremendo i giunchi si piegano al passare dell’onda,
e, nell' ombra fiorita, sonnolento un grillo sospira....

C’è tanta estate nell’aria! è così dolce il susurro!...
Solo un cavalier nella notte sospirando guarda il balcone

cosi carico di verdura, che dalla ringhiera traboccano
20rosse rose di Sciras e liane di mille specie.

Il respiro di quell’acque lo inebbria nella dolce sera
e, sull’incanto della natura, dolci accordi sgocciola la chitarra:

Oh móstramiti di nuovo in quella tua lunga veste di seta,
che par tutta coperta d’una polvere d’argento!

25Tutta la vita starei a guardarti in quella tua corona di raggi,
mentre passi la bianca mano sulle tue chiome bionde.

Vieni! Folleggia con me.... col mio destino,... gittami
dal tuo seno dolce il fiore pallido delle rive del lago,

perch’egli cada leggiero sulle corde sonore della chitarra....
30Oh, è sì bianca la notte, che par sia caduta la neve!

O fa’ ch’io venga all’ombra profumata della tua stanza
e m’inebbrii del profumo delle tue tele di lino!

Cupido, allegro paggio, velerà colla manina
la tua lampada violetta, flessuosa mia Signora!»

35Ed ecco un frusciar di seta sul marmo tra i vasi di fiori,
tra le rose di Sciras e le liane azzurre.

Di tra i fiori la fanciulla ride e sulla ringhiera si piega:
pari a un lieve volto d’angelo è l’aspetto dell’amata!

Dal balcone gli gitta una rosa, e, colle mani alla bocca,
40par che lo rimproveri, mentre dolci susurri gl’invia;

poi di nuovo sparisce, odi passi che scendono....
e, uscendo rapida dalla porta, eccoli che si son presi alla vita.