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Poesie | 87 |
70Allora il mondo del pensiero esisteva per noi come reale,
e, al contrario, quello vero ci sembrava inverosimile.
Oggi solo ci accorgiamo, che assai aspra e punto amena
è la strada, che a fatica può percorrer l’uomo onesto,
che nel mondo ordinario il sognare è un pericolo,
75e che se hai illusioni, sei perduto e sei ridicolo.
Perciò, caro, d’ora innanzi non mi chieder più, ti prego,
perchè il ritmo non mi tenta a sottrarmi ad altre cure,
perchè mai, dimenticati, dormon tra gialle pagine
giambi ascendenti, trochei e dattili saltellanti....
80Seguitando a scriver versi, ho paura che.... chi sa?
questa razza di buffoni incominci a lodarmi:
se sopporto facilmente l’odio suo e ne sorrido,
le sue lodi sopportarle non potrei per nulla al mondo.
LXV.
EPISTOLA III.
Un Sultan di quei che regnano su d’un popolo qualunque
che col pascol delle greggi è costretto a mutar patria,
dormiva con sotto il capo la man destra per guanciale.
L’occhio suo chiuso al difuori, ecco s’apre nell’interno
5e vede come scivola giù dal cielo e scende in terra
la luna e a lui s’accosta trasformata in bella vergine.
Come sotto i passi della Primavera, le fìoria davanti il sentiero,
e gli occhi eran pieni dell’ombra di misteriosi dolori;
rabbrividiscono i boschi davanti a tanta bellezza,
10e, tremolando, le fonti increspano il trasparente lor volto;
polvere di diamanti cade dall’alto come brina,
splende sospesa nell’aria, l’erbe imbrillanta e i fiori,
e, sul divino incantesimo, vola di susurri un concento,
mentre sul cielo si piegano notturni arcobaleni.